Eurogruppo: tra tweet e precisazioni, la lunga notte del Mes

Eurogruppo: tra tweet e precisazioni, la lunga notte del Mes

10 Aprile 2020 Off Di admin

La notizia dell’accordo in sede di Eurogruppo sul pacchetto di misure a sostegno dell’economie europee colpite dal coronavirus è arrivata dopo le 22. Nel corso della nottata si sono susseguite dichiarazioni, critiche da parte dell’opposizione, precisazioni di partiti di maggioranza e chiarimenti da parte del governo fino alla puntualizzazione, arrivata con un tweet stamane, in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha garantito che la posizione sua e del governo è contraria all’uso del Mes e “mai cambierà”.

Ecco la cronologia delle dichiarazioni della nottata:

  • Alle 22:10 di ieri un tweet del commissario Ue agli Affari europei Paolo Gentiloni annuncia la svolta: “L’Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidita’ alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa e’ solidarieta'”.

#Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è #solidarietà

— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) April 9, 2020

  • Pochi minuti e segue, alle 22:14, il cinguettio del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che fornisce alcuni contenuti dell’intesa. “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.

Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalita del #Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa.
Ci batteremo per realizzarla. #Eurogroup #eurogruppo pic.twitter.com/RTtkIOQXlO

— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope) April 9, 2020

  • Alle 22:39 il Mef diffonde una dichiarazione del ministro. “L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo sul pacchetto di proposte per l’emergenza Covid-19 da sottoporre alle decisioni del Consiglio Europeo costituisce un ottimo risultato che giunge dopo un negoziato difficile e a tratti aspro – sostiene Gualtieri -. Grazie alla solida alleanza tra l’Italia e gli altri paesi firmatari della lettera promossa dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’agenda europea è cambiata e si è passati da un documento con un’unica proposta, il Mes con condizionalità leggere, a un pacchetto di quattro proposte che include 200 miliardi della Bei per le imprese, 100 miliardi che attraverso il nuovo programma Sure contribuiranno a finanziare la cassa integrazione e la proposta italo-francese di un grande Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di debito comune europeo. Inoltre, ai Paesi che vorranno farvi ricorso, sarà possibile accedere a una nuova linea di credito dedicata unicamente all’emergenza sanitaria, che sarà totalmente priva di ogni condizionalità presente e futura.Consegniamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte, l’Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio europeo siano all’altezza della sfida che l’Europa sta affrontando”.

 I tempi di reazione dell’opposizione, malgrado l’ora tarda, sono abbastanza veloci.

  • Matteo Salvini è in collegamento con ‘Porta a porta’. Il segretario leghista interrompe momentaneamente la registrazione per dettare una nota. Sono le 22:59. “Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto”, scrive il capo di via Bellerio.
  • A stretto giro, alle 23:04, arriva la reazione del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Il ministro Gualtieri ha firmato per attivare il Mes, niente Eurobond e Italia messa sotto tutela. Alla fine hanno vinto i diktat di Germania e Olanda, il Governo in questi giorni ha fatto finta di alzare la voce ma, tanto per cambiare, si e’ piegato ai dogmi nordeuropei. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra Nazione come già successo in Grecia. Lo abbiamo preannunciato e lo ribadiamo: ora Conte, Gualtieri e Di Maio dovranno affrontare il Parlamento, dove Fratelli d’Italia è già schierato per impedire questo atto di alto tradimento verso il popolo italiano”.

Gualtieri ha firmato attivazione #Mes, niente #Eurobond e Italia sotto tutela. Hanno vinto i diktat di Germania e Olanda. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra Nazione. @FratellidItalia farà di tutto in Parlamento per scongiurare questo atto di alto tradimento pic.twitter.com/1HyvVWOgyD

— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) April 9, 2020

  • E poco dopo il parere, favorevole, di Matteo Renzi, che è in diretta Instagram con i suoi sostenitori. “Da quello che si capisce si tratta di un pacchetto complessivo tieni insieme un po’ gli impegni di tutti i Paesi. C’è il Recovery Fund che e’ la cosa piu’ simile agli eurobond. Si e’ fatto un buon lavoro a e questo punto tutti gli alibi legati all’Europa vengono meno. L’Europa ha fatto quello che doveva, ora tocca a noi”, dice il leader di Italia viva. 

Il primo ‘mal di pancia’ in seno alla maggioranza arriva dal senatore M5s, spesso critico, Mario Michele Giarrusso. “Lo dico a chiare lettere: se il governo ha detto ‘sì al Mes, questa maggioranza non avrà più il mio voto. Mi aspetto inoltre che il Movimento sia conseguente alle prese di posizione assunte nei giorni scorsi, altrimenti bisognerà trarne tutte le conseguenze del caso, ivi compresa una radicale rifondazione del Movimento. A riveder le stelle”. Anche Pino Cabras, deputato M5s e membro della Commissione Esteri della Camera è contrario: “La proposta di accordo che è stata negoziata all’Eurogruppo dal ministro Gualtieri è palesemente da rigettare”.

  • Sono le 23:34 quando arriva un’altra dichiarazione di Gualtieri: “L’Italia vince. Zero condizionalità sul Mes. E ora sul tavolo gli eurobond”.
  • In difesa del governo interviene il sottosegretario pentastellato all’Economia, Alessio Villarosa. “Non è un ‘Mes sì’, siamo stati chiari, mi aspetto che il presidente faccia ciò che ha dichiarato in questi giorni e che noi dichiariamo da anni. Aspetto che parli il presidente Conte”.
  • Sono passati 22 minuti dalla mezzanotte quando fonti del Mef precisano che “il Mes già esiste essendo un accordo raggiunto e firmato nel 2012. Oggi l’Eurogruppo ha proposto la creazione di una nuova linea di credito per le spese per cure e prevenzione sanitaria legate al Covid-19 senza alcuna condizionalità e attivabile da qualsiasi paese membro che lo voglia. Se l’istituzione di questo nuovo strumento sarà decisa dal Consiglio Europeo, alle linee di credito del Mes già disponibili, che prevedono condizionalità macroeconomiche, se ne aggiungerà una del tutto priva di ogni condizionalità, il ricorso alla quale sarà naturalmente facoltativo”. “E’ bene chiarire che – si scandisce – oggi l’Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid19: un nuovo programma della Bei, il programma Sure della Commissione Europea, la nuova linea Pandemic Crisis Support del Mes senza condizionalità e il Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di titoli comuni europei. Stara’ ora al Consiglio Europeo prendere le decisioni su questo pacchetto di proposte”.

Una nota del presidente M5s della commissione per le Politiche Ue Sergio Battelli della Camera, arrivata nelle redazioni alle 00:45, insiste sul nodo. “L’Eurogruppo è terminato, c’è stato un accordo di massima sul documento economico che passerà ora al Consiglio europeo. Ci tengo a precisare che l’Italia non ha attivato il Mes, chi lo dice è falso e pericoloso. Il Mes è uno strumento che esiste dal 2012 e chi vorrà lo potrà attivare (per farlo, serve un mandato parlamentare)”.

  • Poco dopo l’una di notte arriva il commento del capo politico del M5s Vito Crimi, su Facebook. “Non e’ stato firmato o attivato nessun Mes e non lo faremo, basta bufale”, chiede Crimi, che ribadirà il concetto in un’intervista radiofonica la mattina. “Questa sera l’Eurogruppo ha concordato un pacchetto di proposte da sottoporre al prossimo Consiglio europeo, al quale partecipano i leader degli Stati membri. In questo pacchetto di proposte mancano gli Eurobond ma è prevista l’apertura di una linea di credito del Mes. Non importa quanto siano ridotte le condizionalità – aggiunge poi -, il Movimento 5 Stelle continua a sostenere la linea di sempre, che e’ anche la linea del governo più volte rivendicata dal presidente Conte: sì Eurobond, no Mes. In ogni caso, poiché il Mes è una linea di credito a cui ogni paese può liberamente decidere se accedere, ribadiamo che il Movimento 5 Stelle non sarà disponibile in nessun caso a votare l’attivazione del Mes per il nostro Paese”.
  • Nel corso della mattinata, arriva quindi il tweet di Giuseppe Conte a spegnere ogni speculazione. “Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del governo sul Mes non èmai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”, scrive, alle 10:47, il presidente del Consiglio, confermando una conferenza stampa in giornata. 

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“Dovremmo riflettere, e ammettere che questo momento difficile non è accidentale, ma lo specchio di un modello di società che va ripensato”. Inizia con queste parole l’intervista del presidente della Camera Roberto Fico a Il Fatto Quotidiano, nella quale sostiene che “tra qualche anno le esigenze di colossi come la Cina o come l’India ci costringeranno a ragionare davvero su quante risorse ci siano a disposizione nel mondo, e per quanti” e proprio per questo Fico ritiene necessario che sia giunto il momento che “la politica provi a ragionare a lungo termine, e si occupi di grandi temi come l’ambiente, con dei piani decennali sulla riduzione delle emissioni”, oppure – chiosa – “della distribuzione delle risorse e della ricchezza”.

Secondo il Presidente dell’Aula di Montecitorio, questo è “il grande problema dell’Europa attuale” che di fatto “non si comporta come una comunità di popoli solidali tra loro, come invece doveva essere nel piano originario”. “L’Unione europea non può essere austerità e finanza, e non può essere il Mes” intima Fico.

Il Fondo Salva Stati, per il presidente della Camera ha infatti “fatto pagare un tributo enorme al popolo greco” e lui dice che non era d’accordo a suo tempo con il Mes, “viste le sue condizionalità: figuriamoci oggi, visto che propongono di usarlo per un’emergenza che non ha nulla a che fare con le ragioni per cui venne creato, ossia per salvare gli Stati da crisi finanziarie asimmetriche. Servono strumenti nuovi” e “la Ue faccia la sua parte – insiste Fico – anche finanziando tutto ciò che serve per uscire da questa crisi, senza fare calcoli sullo zero virgola”.

È questo, secondo il presidente dell’Assemblea di Montecitorio, il senso della lettera che, insieme ad altri nove presidenti di parlamenti, “ho mandato alle principali istituzioni europee”. “Da questa crisi – conclude – si esce solo con condivisione”.

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“Penso che la politica debba recuperare il suo ruolo e quindi dopo aver ascoltato gli esperti debba assumersi l’onere della scelta. La maggioranza delle aziende in Germania è aperta, in Polonia e Ungheria pure e in generale sono in attività quelle degli altri Paesi del Nord”.  In un’intervista al confindustriale Il Sole 24 Ore il segretario della Lega Matteo Salvini afferma  che “laddove ci sono imprese in grado di mettere in sicurezza i lavoratori perfino a proprie spese – visto che anche su questo è stato respinto il nostro emendamento – deve essergli data la possibilità di riaprire perché altrimenti molte resteranno chiuse per sempre”. E aggiunge: “Dico di più, sfruttiamo questa tragedia come un’occasione per cambiare radicalmente”.

Secondo l’ex ministro dell’Interno del governo gialloverde quel che serve in questo momento è “un approccio diverso” perché “quando gli italiani dopo Pasqua si accorgeranno che la cassa integrazione non è arrivata, così come l’indennità per gli autonomi, salirà la rabbia” pertanto si tratta ora di “offrire al Paese una prospettiva e per farlo servono le risorse migliori, come ha detto la presidente di Confindustria Udine”.

Secondo Salvini, dunque, “bisogna mettere assieme le migliori competenze e agevolare chi produce e dà lavoro” e che possono  essere “certamente Draghi, è una delle migliori risorse. Così come Tremonti ma anche Sapelli e molti rappresentanti del mondo produttivo” per fare “il contrario di quanto fatto dal Governo e dalla maggioranza che continua a puntare sull’assistenzialismo e conferma di non conoscere neppure coloro che sostiene di voler aiutare, visto che tutela solo lavoratori autonomi con meno di 35mila euro”. Insomma, secondo il leader leghista tutto questo “significa che non sono mai entrati in un negozio” e pertanto “serve una rivoluzione liberale e serve ora”.

Meglio, “serve liberarsi delle zavorre del passato”. E dunque, altro che “allungare i tempi degli accertamenti del Fisco!” mentre “dobbiamo invece proporre ai contribuenti una pace fiscale” e “mettere in campo un’emissione straordinaria trentennale di titoli a tasso agevolato, obbligazioni sottoscritte da persone fisiche che intendono far ‘emergere’ contante e/o valori anche presenti nelle cassette di sicurezza (stima di almeno 150 miliardi), non se derivanti da reati penalmente perseguibili.”.

Il senso? “Fare emergere tutto quello che è sommerso per aiutare la ricostruzione del Paese. D’altronde un ministro in carica parla di aiuti per i lavoratori in nero…” dice polemico Salvini che non manca di rilevare anche che “per far ripartire l’edilizia dobbiamo siglare una pace” perché “ci sono domande di condono edilizio giacenti da vent’anni!”. 

 

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